Nelle relazioni private e professionali i momenti di crisi sono uno dei grandi problemi che colpisce un po’ tutti noi. In questa sede voglio concentrarmi sulle relazioni sentimentali.
All’inizio, una storia amorosa sembra andare per il verso giusto (nella maggior parte dei casi) perchè si condividono quasi le stesse passioni, siamo aperti verso i gusti dell’altra persona e lei lo è verso i nostri creando una splendida intesa. Questo periodo iniziale è quasi sempre straordinario perché ci sembra di aver incontrato la persona che abbiamo sempre cercato.
In realtà, pochi sanno che il nostro inconscio, quando è stimolato da qualcuno, mette in atto una serie di comportamenti per affascinare l’altra persona: ad esempio, se abbiamo sempre odiato il ballo latino-americano e il/la partner ne è un’appassionata, improvvisamente rivediamo questa convinzioni decidendo di andare a frequentare qualche lezione. Se a lei piace il Renato Zero e a lui no, quest ultimo accetta di andare con lei ad un concerto cantando a squarcia gola le sue canzoni.
La cosa interessante è che lui non ne è consapevole perché la sua parte profonda (interessata ad affascinare lei) innesca una serie di strategie seduttive.Naturalmente, anche lei farà lo stesso.
Sarebbe bello se questa situazione continuasse in eterno, ma non è così.
Dopo un periodo iniziale più o meno breve (è soggettivo) le esigenze del proprio Sé cominciano ad emergere. Quindi, se lei dice:
“Amore, stasera andiamo a ballare latino-americano?”
lui potrebbe risponderle:
“Guarda…mi sono stufato di ‘sculettare’ come uno stupido, Vacci con le tue amiche! Stasera c’è la partita in televisione!”.
Lei rimane stupita e turbata. Allora, continua:
“Vabbè, almeno ricordati che sabato andiamo al concerto di Renato Zero!”.
e lui potrebbe ribattere:
“Uff…senti…vacci tu con la tua amica…lo sai che non ho voglia. Preferisco andare a farmi una birra con gli amici!”.
Lei ormai lo guarda sconvolta:
“Ma cosa ti è successo? Perché sei cambiato così?”.
In verità, lui non è mai cambiato. Aveva solo accantonato il suo vero Io temporaneamente. Ti sei riconosciuto/a in questa scenetta? Magari i ruoli erano invertiti, ma questo è quello che generalmente accade in una relazione. C’è chi riesce ad adattarsi all’altro/a molto a lungo, ma prima o poi i suoi veri bisogni emergeranno.
Le coppie che reggono questo passaggio e maturano in una relazione felice sono quelle che mantengono alcuni fondamentali punti di contatto (anche se pochi). Ad esempio, condividono la passione per il cinema e hanno valori in comune molto forti (ad esempio, la crescita personale e la famiglia). Spesso le relazioni entrano in crisi proprio a causa di valori fortemente contrastanti. Ad esempio, se lui ha al primo posto “Famiglia” nel senso di avere dei figli e lei, invece, ha “Carriera”, potrebbe accadere qualcosa come:
“Sai tesoro, non vedo l’ora di diventare papà. Quando iniziamo a provarci???”.
Lei si blocca, lo guarda esterrefatta ed esclama:
“Cosa??? Lo sai che io sono in carriera. Fino a 45 anni non ne voglio neanche sentirne parlare. Se non ti sta bene, quella è la porta! A meno che tu non decida di occupartene a tempo pieno”.
Mi sembra ovvio che questa relazione, per proseguire, richiede che uno dei due vada in ruolo complementare ed accetti le esigenze dell’altro/a. Purtroppo, quando si entra in conflitto su valori così importanti, uno dei due si sentirà “perdente” e ferito/a.
La PNL pone molto l’accento sui valori personali come chiave per creare relazioni empatiche in quanto rappresentano il “carburante” delle nostre azioni. Questi importanti elementi sono il generatore della nostra motivazione.
Quindi, una relazione per funzionare richiede che due persone siamo molto simili?
Direi di no, anzi…due persone quasi uguali alla fine potrebbe annoiarsi perché nessuno dei due potrebbe introdurre novità e cambiamento negli anni. L’arricchimento è molto importante.
Allora, cosa bisogna fare?
La diversità con alcuni fondamentali punti di contatto è uno degli ingredienti per creare una relazione che funzioni. Se due persone hanno alcuni valori diversi ma non contrastanti e altri (importanti) in comune, possono realizzare una situazione di arricchimento e stimolo reciproco.
In questo caso, prevenire è meglio che curare. Infatti, uno dei consigli che mi sento di dare è avviare relazioni sentimentali con persone che hanno queste caratteristiche.
Molti si lasciano trascinare dall’attrazione fisica e dal momento; quando notano grossi elementi contrastanti pensano di poter cambiare l’altra persona o che con il proseguire del rapporto le cose si sistemeranno. In molti casi è vero il contrario perché si crea “l’effetto valanga”: si inizia con un piccolo sasso che poi diventerà un enorme e pericoloso ammasso di neve in caduta libera.
Quando ci si ritrova in una relazione come questa dove ci sono grosse divergenze, cosa bisogna fare?
Una buona soluzione consiste nel mettersi seduti uno di fronte all’altra e cercare dei punti in comune, limare le grosse differenze per venirsi incontro. In questo modo, nessuno dei due si sente “perdente”. Naturalmente un approccio come questo richiede intelligenza, apertura mentale e flessibilità da parte di entrambi. Se mancano questi requisiti, alla fine uno dei due si sentirà “sconfitto” e potrà decidere di:
1) adattarsi all’altra persone per il resto della sua vita
oppure
2) chiudere la relazione.
Certo, qualcuno potrebbe dirmi: “Per amore io mi sacrifico per l’altra persona”. È una scelta soggettiva. Però, se la definizione di amore deve combaciare con “sacrificio”, secondo me c’è qualcosa che non torna. Secondo il mio personale punto di vista, l’amore ha molto a che fare con “l’amare se stessi”. Certo, sacrificarsi per l’altra persona può essere bello, ma se una relazione è basata quasi solo sul masochismo, c’è qualcosa che non suona bene.
Cosa accade, invece, quando due persone hanno alcuni forti valori in comune, differenze che li arricchiscono e, in seguito, i problemi quotidiani cominciano a minare seriamente la felicità?
Nelle relazioni personali una coppia può incontrare dei situazioni critiche anche se felice. Stress lavorativo, rapporto “piatto” o diventare genitori (cosa bellissima ma che potrebbe alterare l’equilibrio della coppia) possono creare problematiche che, se non risolte sul nascere, possono trascinarsi a lungo.
La PNL studia tre fenomeni interessanti nell’ambito del Metamodello (linguaggio di precisione):
– la Generalizzazione
– la Cancellazione
– la Deformazione
La Generalizzazione è un fenomeno importante perché ci permette di estendere un apprendimento a tutte le situazioni future simili. Ad esempio, la prima volta che scopro che una porta si apre abbassando la maniglia verso il basso, generalizzo che tutte le porte con una maniglia si aprono in quel modo. Da quel momento in poi, non avrò più bisogno di studiare una porta per aprirla.
Come puoi osservare, si tratta di un meccanismo importante, ma c’è il rovescio della medaglia: se mi trovo davanti una porta che si apre ruotando la maniglia verso l’alto (situazione contraria a tutte le mie esperienze del passato), rischio di incaponirmi cercando di aprirla abbassando la maniglia: “Non funziona, la porta è rotta”. Solo dopo molti tentativi scoprirò come aprirla.
Come possiamo applicare questo meccanismo alle relazioni intime?
Supponiamo che un giorno mia moglie mi stia dicendo una cosa importante e mi distraggo sul più bello non ascoltandola. Lei potrebbe dire:
“Ecco, tu non mi ascolti”.
In seguito questa mia disattenzione si verifica un altro paio di volte. A questo punto potrebbe esclamare:
“Ecco…vedi? Tu non mi ascolti MAI!”.
Questa frase, magari, non è vera perché su dieci volte in cui abbiamo parlato, l’ho ascoltata attentamente sette volte. Però, può partire una Generalizzazione solo sulle tre volte che non le ho prestato attenzione.
Da questa generalizzazione può partire una convinzione che, una volta radicata, si trasformerà in un vero e proprio problema nella coppia. Infatti, potrebbe avviarsi il fenomeno della Cancellazione:
si tratta di un processo importante grazie al quale possiamo ridurre il mondo in “piccole fette” gestibili. Ad esempio, quando siamo ad una festa in cui vi è musica ad alto volume, la gente parla e vogliamo prestare attenzione alle parole del nostro interlocutore, riusciamo a “cancellare” i suoni e le voci attorno a noi per concentrarci sulle parole di chi abbiamo di fronte. Non è possibile fare tutto contemporaneamente per la legge del “7+-2”: possiamo gestire “sette più o meno due pezzi di informazione” per volta. Superato questo limite o dimentichiamo quello che abbiamo sentito o cancelliamo le nuove informazioni in entrata. Anche questo fenomeno è importante come la generalizzazione, ma presenta degli svantaggi: possiamo cancellare segnali di affetto, di stima o di amore.
Ad esempio, supponiamo che mia moglie abbia generalizzato che io non le presto mai attenzione. Su dieci volte in cui abbiamo parlato, sette volte sono stato attento, tre volte sono stato disattento. Grazie alla convinzione (Non mi ascolti MAI) “cancella” le volte in cui sono stato attento nei suoi confronti. Questo processo serve a rafforzare e non contraddire la convinzione che limita il rapporto tra di noi.
Ma può succedere di peggio: supponiamo che io riesca a farla rendere conto che per ben sette volte le ho prestato molta attenzione. Potrebbe dirmi: “Si, lo hai fatto solo perché dovevi chiedermi qualcosa!”. In pratica, si attiva un processo di “Deformazione” della realtà: si tratta di un fenomeno importante che è strettamente legato all’immaginazione, capacità che ha permesso tutte le realizzazioni artistiche e le invenzioni dell’uomo. È un processo fondamentale in quanto ci permette di anticipare nella nostra mente possibili azioni future. Ad esempio, se dovrò sostenere un colloquio con una persona che non ho mai visto, posso “simulare” l’incontro nella mia mente cercando di anticipare le possibili domande e risposte. Si trasforma in un processo limitante nel momento in cui visualizzo un colloquio che va male in cui l’altra persona mi fa domande difficili; in questo modo tenderò a suggestionarmi negativamente.
Nelle relazioni intime, la Deformazione tende ad alterare e modificare tutti gli eventi e situazioni che vanno a contraddire le convinzioni limitanti. Ad esempio, se mia moglie è convinta che io non le presto attenzione, ogni volta che le farò notare che in passato l’ho fatto, potrebbe rispondermi:
“Mi hai ascoltato solo perché avevi qualcosa da chiedermi” oppure “facevi finta di ascoltarmi”.
Come si può notare, si tratta di “lettura della mente”, ovvero il soggetto tende a leggere le intenzioni dell’altro senza avere un riscontro oggettivo. È un processo per rafforzare il ciclo e non sperimentare situazioni che possono contraddire il modello creato.
Cosa bisogna fare quando ci si trova in simili situazioni?
La prima cosa importante da fare è cercare di bloccare le Generalizzazioni sul nascere. Quando senti frasi come:
– “Tu non mi ascolti MAI”
– “Sei SEMPRE assente”
– “Mi lasci SEMPRE da solo/a”
– “Non mi fai MAI un gesto affettuoso” ecc.
è importante far rendere conto l’altra parte che vi sono state esperienze diverse nel passato e che quello che dice non è la realtà.
“Spezzare” sul nascere questo fenomeno è importante per evitare che l’altra parte ripeta spesso queste frasi creando una convinzione.
Quando ci troviamo di fronte a Cancellazioni e Deformazioni è importante far sperimentare all’altra persona esperienze che contraddicano la sua convinzione. Ad esempio, se mia moglie pensa che io non faccio MAI gesti carini, la porterò a cena a lumi di candela, le farò un regalo e la riempirò di attenzioni. All’inizio potrebbe “deformare” la realtà (ad esempio: “Cosa fai? Cerchi di darmi un “contentino”?), ma andrò avanti fino a quando non instillerò un forte dubbio nella sua convinzione, elemento che la depotenzierà.
Infine, vorrei parlare di un altro meccanismo che tende a rovinare un rapporto: parlare di problemi, ansie e sfogare tensioni con la persona amata nei pochi momenti in cui si è insieme. È bello parlare e confidarsi con la nostra metà, ma se passiamo il 90% del nostro tempo con lei ad arrabbiarci (ad esempio) per problemi sul lavoro, ad angustiarci e a scaricare emozioni negative, a lungo andare si crea un “ancoraggio” negativo sulla nostra faccia (o su quella di entrambi). In altre parole, quando vedrà la nostra faccia, inconsciamente proverà emozioni negative. Senza rendercene conto, a lungo andare, non vorrà più vederci perché sentirà sensazioni non piacevoli (e viceversa). Ripeto questo meccanismo si crea solo se passiamo quasi tutto il tempo a parlare con lei di cose frustranti da un punto di vista emozionale.
È molto importante ricavarsi degli spazi in cui i problemi restano fuori, momenti in cui ci si guarda negli occhi ricordando momenti intensi del passato o provando belle emozioni in situazioni nuove. In questo modo si “ri- ancorano” sensazioni piacevoli.
L’errore più grosso è dare per “scontata” la persona al nostro fianco e che per amore resterà sempre con noi anche se siamo nervosi per motivi esterni o non abbiamo più tanta voglia di uscire fuori casa. È molto importante vivere momenti emozionali significativi con la nostra dolce metà perché questi alimentano il rapporto nel tempo.