L’esperimento della doppia fenditura è uno degli esperimenti più famosi e controversi della fisica quantistica. In questo esperimento, un fascio di particelle subatomiche, come i fotoni o gli elettroni, viene fatto passare attraverso due fenditure parallele. Se le particelle fossero semplici corpuscoli, si aspetterebbe che si comportino come proiettili, passando attraverso una fenditura per volta e creando un modello di interferenza sul muro di fondo. Tuttavia, quello che si osserva è che le particelle si comportano come onde, passando attraverso entrambe le fenditure contemporaneamente e creando un modello di interferenza a due bande.
Questo comportamento è stato interpretato da alcuni come una prova che le particelle subatomiche non sono semplici corpuscoli, ma hanno anche una natura ondulatoria.
Quando si osserva (tramite un rivelatore) cosa accade esattamente per comprende perché le particelle da corpuscoli diventano onde, queste smettono di diventare onde e rimangono particelle.
Quest’ultima interpretazione ha portato a una serie di speculazioni sulla possibilità che la mente umana possa influenzare la realtà. Se l’osservazione delle particelle subatomiche può influenzarne la natura, allora è possibile che la mente umana possa influenzare la natura di qualsiasi sistema fisico.
Questa idea è stata esplorata da diversi autori, tra cui il fisico Fritjof Capra e lo psicologo Carl Gustav Jung. Capra, nel suo libro “Il Tao della fisica“, sostiene che la fisica quantistica dimostra che la realtà è un’unità interconnessa, in cui la mente e la materia sono interdipendenti.
Jung, nel suo libro “Sincronicità”, sostiene che la mente umana può creare coincidenze significative attraverso il processo di sincronicità.
L’ipotesi che la mente inconscia possa creare la realtà è affascinante, ma è anche controversa. Non ci sono prove scientifiche definitive che la sostengano. Tuttavia, l’esperimento della doppia fenditura è un’evocazione stimolante di questa possibilità.
L’esperimento della doppia fenditura è stato ripetuto molte volte con risultati coerenti. Questo suggerisce che non è un semplice artefatto sperimentale, ma una vera proprietà della natura.
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PUÒ L’INCONSCIO CREARE LA REALTÀ
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